Gnocchi di patate....non mi sono venuti tanto belli ma sicuramente buonissimi!
Uno dei ricordi più belli che ho del mio papà è sicuramente quando alla domenica si metteva ai fornelli, faceva degli gnocchi strepitosi e li voleva assolutamente con le righe e il buco perché diceva che raccoglievano meglio il sugo, per quanto li preferisse sempre con olio e tanto parmigiano. Diceva che le "chicche" ovvero gli gnocchi a cubetti erano gli gnocchi degli sfaticati.
Io mi divertivo ad osservarlo, sopratutto mentre faceva le famigerate righe. Domenica scorsa ho preso voglia di gnocchi così ho deciso di provare a farli in casa come faceva lui, purtroppo non ha lasciato scritto nessuna ricetta e se ne è andato troppo presto per iniziare a cucinare insieme, diciamo che la mia svolta culinaria è avvenuta proprio per necessità di cavarcela io e mia mamma, così questi gnocchi sono più che altro frutto di ricordi, il sapore è rimasto ottimo ma devo ancora specializzarmi nella forma!
INGREDIENTI per 4 persone:
- 1 kg di patate a pasta gialla possibilmente vecchie (la forma dei miei gnocchi non è venuta un granché proprio perchè non avevo le patate giuste)
- 200g di farina bianca più quella per la lavorazione
- 1 uovo
- 1 pizzico di sale
- 1 pizzico di noce moscata (tocco segreto di mio papà)
Per prima cosa preparato il piano di lavoro con tutto quello che vi occorre, i vari ingredienti, lo schiaccia patate, una forchetta, una spatola per tagliare, un tagliere di legno e dei vassoi infarinati dove sistemare gli gnocchi.
Scegliete delle patate più o meno delle stesse dimensioni lavatele per togliere terra residua e mettetele in un tegame capiente coperte con abbondante acqua fredda, cuocete per circa 40 minuti. Le patate sono pronte quando infilzandole con una forchetta, questa penetra nel tubero senza fatica tagliandolo a metà.Schiacciate, la polpa uscirà dai fori e la buccia resterà all'interno, vi basterà rimuoverla e procedere fino all'esaurimento delle patate. Create un foro al centro della montagnola di patate creando una sorta di cratere, all'interno sgusciate l'uovo con un pizzico di sale, una grattata di noce moscata, versate 2/3 della farina intorno al cratere.
Vi consiglio di lavorare le polpa di patate aggiungendo la farina poco alla volta, perchè ad aggiungere si è sempre in tempo ma a togliere non si può.
Dividete l'impasto in 8 palle, ognuna va trasformata in un rotolino di circa 1 cm abbondante di diametro, vi consiglio di lavorare su di un tappeto di silicone o su un tagliere di legno infarinato.
- Ricavate dal rotolino tanti bocconcini di circa 2 cm se volete dei bei gnocconi grossi oppure più piccoli
- prendete la forchetta e un bocconcino d'impasto, appoggiatelo sui rebbi della forchetta.
- schiacciando con il pollice fate fare mezzo giro al bocconcino sui rebbi.
- In questo modo dovrete ottenere il buco da una parte e le righe dall'altra.
Sistemate gli gnocchi ottenuti su dei vassoi infarinati ben distanziati in modo che non s'incollino tra di loro, ogni tanto date uno scrollone al vassoio così che non si attacchino neppure al vassoio.
Devo ammettere che i primi gnocchi sono rimasti un po' amorfi, i più belli sono stati gli utlimi, ma penso che con la pratica diventerò più brava!
Portate a bollore abbondante acqua salata, mio papà diceva che il segreto per non farli incollare in cottura era una pentola grossa con tanta tanta acqua, e aveva ragione! Tuffateli poco alla volta magari in più riprese, quando vengono a galla sono pronti, raccoglieteli con un mestolo forato e trasferiteli in un recipiente con l'olio, tenetelo vicino alla pentola così si manterranno caldi mentre finite di cuocerli tutti.
Io li ho conditi solo con olio Evo, pepe e abbondante parmigiano come piacevano al mio Papà e come piacciono alle mie bimbe, lui diceva che amava gustarli in "purezza". Se invece volete farli al sugo mettetelo nel recipiente al posto dell'olio.
Se decidete di prepararli ma non consumarli subito congelateli direttamente nei vassoi, quando saranno duri trasferiteli nei sacchetti appositi e vi basterà tuffarli nell'acqua ancora congelati.
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